COMMUNITY CARE LIVING LAB: Che cos’è?
Il progetto Community Care Living Lab nasce con il fine di sperimentare nuove tecnologie, pratiche e servizi per la cura della comunità, con un approccio partecipativo che prevede il coinvolgimento degli utenti finali nella sperimentazione.
Il progetto prevede la realizzazione di un Living Lab, un’infrastruttura per la sperimentazione di nuove tecnologie, pratiche e/o servizi in un contesto geografico circoscritto e in un arco di tempo limitato, che poggia su due principi cardine:
- Open innovation (paradigma secondo il quale l’innovazione scaturisce dal confronto tra diversi attori pubblici e privati: imprese, pubblica amministrazione, terzo settore, start-up, università, cittadini)
- Human-centred design (modello che afferma la necessità di progettare a partire dalle necessità e dai comportamenti dell’utente, verificandoli attraverso il suo coinvolgimento diretto).
Community Care Living Lab si configura come infrastruttura di comunità, attraverso cui testare percorsi assistenziali in condizioni reali, favorendo l’implementazione di nuove pratiche e tecnologie orientate alla cura community-based.
Nella pianificazione dei percorsi assistenziali si apre la possibilità di coinvolgere gli utenti in maniera innovativa, a fronte di un adeguato percorso di capacitazione e infrastrutturazione.
Gli obiettivi del progetto:
- testare la realizzabilità delle soluzioni progettate,
- verificare le interazioni tra gli attori coinvolti nell’erogazione,
- misurare l’efficacia verso l’utente e l’adeguatezza del suo coinvolgimento,
- valutare il grado di utilità di quanto sviluppato.
I dati così raccolti consentono di perfezionare le caratteristiche del servizio/prodotto in vista di una sua applicazione su più larga scala. Un simile approccio ben si presta ad essere applicato anche all’ambito sanitario e del benessere: un settore chiamato a rispondere a nuove esigenze di cura, sviluppando meccanismi di collaborazione tra soggetti diversi (in termini di tipologia, settori e professioni), strutturandosi per poter intervenire a livello territoriale e domiciliare.
Il Community Care Living Lab potrà rappresentare, inoltre, il presupposto per investimenti in innovazione nei settori sanitari sia pubblici sia privati.
Desiderando dare più respiro a un processo che sta già dando ottimi risultati in termini di partecipazione, collaborazioni e scambi tra pubblico e privato non profit e profit, ricerca e divulgazione di esperienze, co-progettazione di modelli innovativi e al fine di valorizzare l’ampliamento della rete di partner in corso, frutto dei primi mesi di lavoro, il progetto è stato ampliato ed irrobustito grazie ad un secondo finanziamento di CRT, dando origine al progetto Community Care Living Lab. Extended (CCLL.E).
Il progetto CCLL.E prevede il potenziamento delle fasi di:
- formazione, attraverso un maggiore investimento sulle competenze di operatori, pazienti e familiari, il coinvolgimento di medici specialisti e di medicina generale formati/aggiornati rispetto alle esigenze dei pazienti target, l’aumento dei care giver e dei pazienti formati;
- sperimentazione, permettendo di ottenere risultati più significativi, supportati da una maggiore numerosità di pazienti coinvolti;
- divulgazione e disseminazione di risultati e linee guida, potenziando la rete di attori coinvolti in queste azioni.
CCLL.E è pensato a supporto e ad integrazione di CCLL, per permettere di:
- proseguire e rinforzare le attività avviate nel progetto Community Care Living Lab seguendo la medesima struttura operativa;
- ampliare ed espandere la sperimentazione inizialmente prevista per permettere la realizzazione di un numero maggiore di test in condizioni reali;
- favorire l’implementazione di nuove pratiche e tecnologie orientate alla cura community-based;
- ottenere risultati più significativi, supportati da una maggiore numerosità di pazienti coinvolti;
- rinforzare la disseminazione delle linee guida e dei risultati ottenuti;
- favorire la replicabilità delle pratiche sperimentate;
- dedicare un tempo più congruo alla fase congiunta di ricerca e sperimentazione;
- prevedere la formazione di un numero maggiore di operatori, care giver e pazienti contestualmente alla fase di sperimentazione, soluzione ritenuta più congeniale ai fini di ricerca-azione che il progetto si propone.
CCLL.E conserva l’impostazione originale, l’approccio induttivo e la metodologia partecipata del progetto madre CCLL da cui prende le mosse, ampliandone e irrobustendone le fasi 3 e 4.
Come si struttura?
Il percorso attraverso cui sviluppare il Community Care Living Lab si articola in 4 azioni:
- Think Tank: definire il modello e costruire la rete
- Knowledge Acceleration: sviluppare la struttura e le conoscenze
- Prototype&Test: verificare l’efficacia in condizioni reali
- Implementation: sviluppare linee guida per la replicabilità e la scalabilità
Nello specifico:
Think Tank
percorso articolato in 5 incontri attraverso cui:
- esplorare esperienze di successo internazionali e nazionali, al fine di identificare possibili modelli da testare;
- indagare come ricondurre gli elementi di interesse al contesto italiano;
- far emergere le esigenze del territorio e le sue specificità;
- identificare gli attori che operano a livello locale e iniziare a strutturare il Living lab, identificando anche eventuali lacune;
- identificare l’ambito d’azione su cui attivare la prima sperimentazione.
Al termine del percorso verrà sviluppato un Memorandum Of Understanding (MOU) tra quanti saranno interessati a prendere parte alla sperimentazione come parte del Living lab e verrà costituito il board scientifico.
Knowledge Acceleration
A partire da quanto emerso durante il Community Care Think Tank, il Board Scientifico svilupperà 3 differenti percorsi di formazione rivolti a:
medici specialisti e medici di medicina generale,
operatori impegnati nella dimensione infrastrutturale del servizio (ad es. care-giver);
beneficiari finali (pazienti).
I percorsi saranno funzionali a rafforzare le competenze necessarie per il corretto funzionamento del Living lab, in funzione delle diverse esigenze delle 3 tipologie di attori coinvolti.
Prototype&Test
Quanto definito nell’ambito della Knowledge Acceleration viene testato in condizioni reali per verificarne l’efficacia. Le azioni “Knowledge Acceleration” e “Prototype&Test” si svolgono in parte parallelamente, per consentire di perfezionare i due percorsi in funzione di quanto emerge in fase di sperimentazione. I test sono accompagnati da attività di monitoraggio e valutazione.
Implementation
Il Board Scientifico valida gli aspetti tecnici della sperimentazione, dalla definizione dei percorsi formativi fino all’esito della sperimentazione. Parallelamente monitora gli esiti della sperimentazione e contribuisce al suo perfezionamento, fornendo indicazioni.
Al termine del percorso, combinando le evidenze prodotte dalla sperimentazione e le riflessioni maturate dal Board Scientifico, vengono realizzate delle linee guida per scalabilità e replicabilità dell’esperienza.
I contenuti del documento saranno presentati pubblicamente al termine del percorso.
A chi si rivolge?
Il progetto si rivolge ad un target di attori ampio ma strettamente integrato:
- Pazienti con patologie croniche e/o in condizioni di fragilità (sociale, economica, familiare) disponibili a prendere parte ad una sperimentazione di modelli assistenziali innovativi e a ricevere una formazione dedicata
- Familiari e Care-giver
- Medici di medicina generale
- Medici specialisti
- Psicologi
- Infermieri di famiglia
- Attori del terzo settore
- Nuove figure professionali di supporto a processi di cura community-based
Chi promuove il progetto
Il progetto è promosso da Poliambulatorio Polis, servizio di Gruppo Arco SCS.
Collaborano al progetto:
- Circoscrizione 3 Città di Torino
- Distretto sanitario Sud-Ovest ASL Città di Torino
- Distretto di inclusione sociale Sud-Ovest Città di Torino
- Fondazione Torino Wireless
- ISRAA
- SIGM Segretariato Italiano Giovani Medici
- La Bottega del Possibile- Prima la comunità
- SEEd Edizioni
- SAI- Studio associato infermieri Torino
- Ospedale Martini
- Ospedale Amedeo di Savoia
- Stakeholder professionisti privati: Medici di Medicina Generale, psicogeriatri, neurologi, psicologi, assistenti sociali
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Think Tank
Definire il modello e costruire la rete
Inizio fase
settembre 2021
Partecipanti
Ogni incontro sarà focalizzato su uno specifico aspetto; in particolare verranno presi in analisi i seguenti temi:
– Gestione della cronicità e della fragilità
– Strumenti per attivare la comunità
– Quale formazione per gli operatori professionali, i caregiver e i malati incentrata sulla nuova relazione che si viene a instaurare con i nuovi supporti tecnologici. Come cambiano i paradigmi: vicinanza/distacco; ospedale/domicilio; singolo/rete. Come gestire il cambiamento
– Sfide etiche delle nuove condizioni e dei nuovi strumenti. Bioetica e Privacy nel progetto Community Care Living Lab
Questi temi si completano con argomenti trasversali che dovrebbero essere declinati nello specifico dei precedenti quattro incontri:
– come le risorse tecnologiche possono aiutare
– quale relazione e collaborazione ci può essere tra pubblico, privato sociale e privato.
4 incontri on line di 3 ore programmati a partire dal 15 settembre fino al 27 ottobre 2021.
Partecipanti: gruppo relativamente ristretto di professionisti nei vari ambiti con presenza a tutti e quattro gli incontri e con la presenza di “esperti” invitati a fornire contributi specifici
2
Knowledge Acceleration
Percorsi di formazione funzionali a rafforzare le competenze dei partecipanti in un’ottica di empowerment
Inizio fase
Novembre 2021
Tre differenti percorsi di formazione rivolti a:
– medici e operatori sanitari;
– operatori impegnati nella dimensione infrastrutturale del servizio (ad es. care-giver);
– beneficiari finali (pazienti).
I percorsi saranno funzionali a rafforzare le competenze necessarie per il corretto funzionamento del Living lab, in funzione delle diverse esigenze delle 3 tipologie di attori coinvolti.
3
Prototype & Test
Test in condizioni reali per verificare l’efficacia del modello
Inizio fase
Gennaio 2022
Quanto definito nell’ambito della Knowledge Acceleration viene testato in condizioni reali per verificarne l’efficacia. Saranno sviluppati così percorsi diagnostico-terapeutici nell’ambito di quelle patologie che come abbiamo visto costituiscono un ambito di rilievo. Nei percorsi diagnostico terapeutici saranno coinvolti i pazienti, caregiver, medici di base, medici specialisti, infermieri di famiglia e/o altre figure di supporto identificate durante lo svolgimento del progetto.
Questi percorsi diagnostico-terapeutici saranno arricchiti e potenziati da attività di monitoraggio relative all’efficacia del modello e all’uso di strumenti tecnologici, svolte da figure professionali che intervengono in caso di ridotte relazioni familiari/sociali o altre competenze attivate in funzione del modello scelto (Community Care Think Tank) e di quanto emerso in fase di co-progettazione (Knowledge Acceleration). Le azioni “Knowledge Acceleration” e “Prototyping & Testing lab” si svolgono in parte parallelamente, per consentire di perfezionare i due percorsi in funzione di quanto emerge in fase di sperimentazione. I test sono anche oggetto di valutazione.
Individuazione del target assistenziale di riferimento
Sulla base dei bisogni socio-sanitari della comunità territoriale di riferimento, il gruppo di lavoro ha definito come target assistenziale per il progetto le persone anziane con demenze che, sulla base delle caratteristiche della patologia, delle condizioni familiari e sociali e dei bisogni emersi, necessitino di interventi soprattutto in fase iniziale di insorgenza della malattia.
Gli interventi necessari per tale target di pazienti si identificano in: stimolazione cognitiva, socializzazione informale, sollievo per i caregiver; le azioni avverranno in collaborazione con il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) del distretto di riferimento e i day service dei presidi ospedalieri partner che hanno in cura i pazienti coinvolti nella sperimentazione.
Scopri di più: Definizione del modello di presa in carico dei beneficiari
4
Guidelines for Implementation
Linee guida per la replicabilità e la scalabilità
Inizio fase
Aprile 2022
Board scientifico, policy maker e practitioner
Il Board Scientifico valida gli aspetti tecnici della sperimentazione, dalla definizione dei percorsi formativi fino all’esito dei test. Parallelamente monitora gli esiti della sperimentazione e contribuisce al suo perfezionamento fornendo indicazioni e combinando le evidenze prodotte e le riflessioni realizzando delle linee guida per la scalabilità e la replicabilità dell’esperienza. I contenuti del documento saranno presentati pubblicamente al termine del percorso in un evento conclusivo, resi disponibili online sulla piattaforma del progetto e oggetto di pubblicazioni su riviste scientifiche e socio- sanitarie, permettendo a policy maker e practitioner di replicare l’esperienza o scalarla ad altri ambiti.
Partner
Torino Wireless è una Fondazione no-profit istituita nel 2002 con partenariato pubblico privato che come mission intende contribuire alla competitività del territorio, accelerando la crescita delle imprese che utilizzano le tecnologie come fattore strategico di sviluppo e affiancando città, istituzioni ed enti nella progettazione e gestione di processi di innovazione. La Fondazione ha maturato negli anni un’ampia esperienza nel settore sanitario fornendo supporto nella progettazione e gestione di piani strategici di innovazione e digitalizzazione, sostenibili e replicabili.
ISRAA- Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani è un’IPAB con sede a Treviso specializzata nell’assistenza agli anziani. Conta 750 dipendenti con diversi background professionali e competenze in ambito socio-sanitario e amministrativo.
ISRAA ha maturato una profonda conoscenza ed esperienza nello sviluppo di servizi, iniziative e progettualità volte al sostegno dell’invecchiamento attivo e in salute, nella realizzazione di “ambienti a misura di anziano”, nel co-design dei servizi e nella sperimentazione di tecnologie per la diagnosi precoce di malattie neurologiche, per la gestione della salute e per il mantenimento di autonomia e indipendenza.
SEEd è una casa editrice medica fondata nel 2000 a Torino. SEEd offre la realizzazione completa di prodotti editoriali e di comunicazione, dal progetto al contatto con gli opinion leader, dalla stesura dei testi allo sviluppo grafico/multimediale. Ogni fase del processo è seguita da un team di professionisti con specifiche competenze.
SEEd è specializzata in tematiche inerenti gli aspetti economici, amministrativi e politici della sanità italiana.
SEEd, tra gli altri, pubblica “Policy and Procurement in HealthCare” (www.pphc.it) piattaforma multi channel dedicata agli acquisti e politiche sanitarie.
Kwido è una Divisione della società Ideable, specializzata nello sviluppo di tecnologia per il mercato della Silver Economy. Kwido possiede una propria piattaforma multidispositivo per la cura degli anziani, che include app social accessibili, comunicazione, telemedicina, stimolazione cognitiva, monitoraggio domiciliare, ecc. L’azienda è coinvolta in progetti in 4 continenti e in 14 lingue.
Volontari, da sempre vicini alle persone “fragili”, per alleviare con la vicinanza e l’ascolto il loro disagio.
Dove? In particolare nelle strutture ospedaliere e nelle RSA. La Sede si trova in Torino C.so U.Sovietica 220/D.
Quando? Un turno di tre ore alla settimana.
Requisiti: Età minima di 18 e massima di 75 anni; partecipazione al corso base, alle proposte formative, alle riunioni ed agli eventi di aggregazione.
Se ti interessa farne parte, contatta l’Associazione mandando una mail a info@avotorino.it o, se hai meno di 35 anni, a giovani@avotorino.it oppure telefona al numero 011 3187634 nei seguenti orari Mercoledì 10,00-13,00 / 14,30-18,30 e Giovedì 14,30-18,30
L’ Anteas Torino APS , è un’Associazione di Promozione Sociale, che organizza organizza e gestisce attività culturali, formative, educative, artistiche e ricreative di interesse sociale, incluse attività editoriali, di promozione e diffusione della cultura storica e sociale, del turismo responsabile e della
pratica del volontariato e di altre attività di interesse generale.